Recentemente, ho avuto una conversazione che mi ha lasciato perplessa.
Una mia ex cliente, con cui ho lavorato fino a qualche mese fa, mi ha raccontato di un colloquio di lavoro che l’ha fatta riflettere profondamente.
Durante l’intervista, la HR Manager le ha chiesto insistentemente perché avesse lasciato un contratto a tempo indeterminato in un’azienda rinomata.
La sua risposta è stata semplice e sincera: era insoddisfatta. Nessuna possibilità di crescita o apprendimento, e nessun equilibrio tra vita lavorativa e personale.
Nonostante la chiarezza della sua risposta, la HR Manager la guardava con sospetto, come se nascondesse qualcosa.
Questo episodio mi ha fatto pensare su quanto sia ancora difficile far capire che il desiderio di cambiare direzione di carriera può nascere semplicemente dall’insoddisfazione e dalla ricerca di una vita migliore.
La difficoltà di comunicare il cambiamento
La mia ex cliente mi ha chiesto: “Ma è così difficile far capire che voglio semplicemente cambiare direzione di carriera perché dove lavoravo ero insoddisfatta?”.
La mia risposta, purtroppo, è stata sì.
Ancora oggi molte persone faticano a comprendere che il cambiamento di carriera non è necessariamente legato a motivi negativi o a problemi nascosti. Spesso è una scelta consapevole e ponderata per migliorare la propria qualità di vita e trovare nuove opportunità di crescita.
Quasi la metà degli italiani desidera cambiare vita a causa dell’insoddisfazione lavorativa
Anche l’articolo del 28 luglio scorso del Corriere della Sera parla chiaro: quasi la metà degli italiani desidera cambiare vita a causa dell’insoddisfazione lavorativa e un italiano su dieci prevede di farlo a breve. Molti lavoratori italiani non sono contenti della loro situazione lavorativa e desiderano migliorare la qualità della loro vita, ridurre lo stress e avere più tempo libero.
Il mercato del lavoro sta cambiando e sempre più persone scelgono di cambiare carriera per motivi personali e professionali. Tuttavia, la mentalità di molti datori di lavoro e HR Manager sembra essere ancorata a vecchi schemi, dove il cambiamento è visto con sospetto e diffidenza.
La necessità di un cambiamento culturale
È evidente che c’è bisogno di un cambiamento culturale. Mi auguro che le aziende imparino a vedere il cambiamento di carriera come un’opportunità, non come una minaccia. Spero capiscano che un dipendente che sceglie di cambiare direzione è spesso una persona motivata, desiderosa di imparare e di crescere. Accogliere queste persone con mente aperta può portare benefici sia all’azienda che al dipendente.
Cambiare direzione è possibile e anche legittimo
Il desiderio di cambiare direzione di carriera è una realtà sempre più diffusa e legittima. È importante che le aziende e i professionisti delle risorse umane imparino a riconoscere e a valorizzare questa scelta, vedendola come un’opportunità di crescita reciproca. Solo così potremo creare un mercato del lavoro più dinamico, inclusivo e soddisfacente per tutti.
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